Verso la luce…
Ho sempre desiderato di essere un viandante, e l'ho fatto. A bordo dei miei
logori scarponi ho camminato per valli e monti, scoprendo che vivevo nella
miseria più totale, ossia il genere umano. La natura mi ha adottato, curato le
ferite, riempiendo i miei polmoni di aria pura e la mente di sublimi pensieri.
Un volo d'aquila, un balzo di camoscio, un fischio di marmotta e lo scorrere
del ruscello sono stati la mia guida, e camminando da solo per sentirli, e
sorridevo a tutti, come uno scemo, e il tutto mi rispondeva, perché i savi non
eravamo noi. Io e la natura eravamo solo fuori luogo, in nessun luogo, come
disegnati da un bimbo, anch'esso folle, in un album da disegno. Ero cosciente,
che ancora dovevo risalire il selvaggio versante della Valle, errando tra i
boschi di faggio e i prati lambiti dai biondi larici. La montagna, come se
percepisse la mia necessità di luce, assolda la sua amica Eos. Il primo
chiarore, mi mostra le fronde degli alberi e la timida luna che gioca a
nascondino. L’Aurora, sapiente divinità, illumina le rocce della Cima che per
riflesso spande la sua luce sul bosco. la montagna mi ama, rendendomi sereno il
tragitto. Non ho fretta, compagna nel cammino mi è la serenità. Con breve e
costante passo, risalgo il bosco, supero il secco torrente, e rientro nella
fitta selva. Conosco ogni minimo dettaglio, e lo stesso la faggeta di me. Mi
complimento con la vegetazione per i bellissimi colori, che le danno
un’eleganza unica. Ottobre è il mese dedicato alla vanità della natura, che
appare bella come non mai...
Malfa
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