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giovedì 9 aprile 2020

Anello dei colli di San Zenone da Lestans.

 Montagna: Anello dei colli di San Zenone da Lestans.

Note tecniche.

Localizzazione: Lestans, pianura Friulana.

Avvicinamento: Lestans di Sequals, trovare parcheggio presso il cimitero della Frazione.

Dislivello: 90 m.

Dislivello complessivo: 130 m.

Distanza percorsa in Km: 8,5.

Quota minima partenza: 180 m.

Quota massima raggiunta: 252 m.

Tempi di percorrenza escluse le soste: Due ore.

In: Solitaria.

Tipologia Escursione: storica naturalistica. 

Difficoltà: turistica.

Segnavia: nessuno.
Impegno fisico: basso.

Preparazione tecnica: bassa.

Attrezzature: no.

Croce di vetta: Si.

Ometto di vetta: Si.

Libro di vetta: no

Timbro di vetta: no.

Riferimenti:

1)                Cartografici: IGM Friuli – Tabacco 028.
2) Bibliografici:
3) Internet: Archeo2000.

2)                Periodo consigliato: tutto l’anno.

3)                Da evitare da farsi in:
Condizioni del sentiero:

Fonti d’acqua: no.

Consigliati:

Data: 05 aprile 2019.

Il “Forestiero Nomade”
Malfa
 In questo periodo di Coronavirus il camminare è diventato reato, anche la semplice passeggiata sotto casa è un sogno, quindi in attesa di tempi migliori si sbircia negli hardisk a caccia di ricordi.
Tra i numerosi album mai pubblicati do un’occhiata alle semplici escursioni effettuate nei d’intorni di casa, iniziando dal breve anello di San Zenone, che in passato ho sempre effettuato come palestra di montagna.
Lestans è una ridente località friulana sita ai margini del corso del torrente Cosa. La frazione ha origini remote e conserva numerose testimonianze nel piccolo museo archeologico sito in Villa Savorgnan al centro del paese. Sicuramente il territorio nel periodo imperiale romano brulicava di fattorie appartenute ai “Legionari Romani”, a cui si dedicavano dopo aver combattuto una vita per l’Impero. La cosa mi affascina, e avendo la passione per la storia non mi rimane che spulciare tra i testi che riguardano il territorio dove vivo.
Abbinando la cultura al piacere della natura decido di percorrere un giro che battezzo “L’anello dei colli di Lestans”.
Il punto di partenza nel mio caso è dalla mia abitazione, ubicata in via Dante (ripercorre un antico tracciato romano), ma per chi viene da fuori zona può comodamente posteggiare l’auto nello spiazzo antistante il cimitero.
Proprio difronte il camposanto è sito un terreno sui resti di una delle fattorie romane. A sinistra di questo piccolo appezzamento di terreno parte un sentiero che nei primi tratti è lastricato a ciottoli, poi con il guadagnare di quota risale il colle fino a raggiungere la quota di 252 metri (un enorme masso materializza la massima elevazione).
Tra arbusti selvaggi il sentiero si dirama e assume la forma di una traccia di cacciatore, e seguendo la linea di cresta, si abbassa di quota, fino a intersecare una carreggiabile. Al di là di essa scorgiamo l’edificio sacro dell’oratorio di San Zenone e la quercia secolare.
Si risale sino alla chiesetta, e da un pannello informativo posto all’esterno veniamo resi edotti sulla storia del sito. La chiesetta è intitolata a San Zenone, Vescovo di Verona dal 362 al 371 d.C. La vita di questo Santo è avvolta nella leggenda: pare fosse originario della Mauritania e per questo fu anche detto "il Vescovo Moro". Secondo le fonti storiche visse in austerità e semplicità e siccome pescava il pesce per il proprio pasto nell'Adige, è considerato il protettore dei pescatori d'acqua dolce. Nell'iconografia viene rappresentato con il pastorale con appeso un pesce. La presenza di una ricca fauna ittica nella palude di Lestans, probabilmente, fece decidere al fondatore di questa chiesa di intitolarla a San Zenone. Le prime notizie storiche della chiesetta risalgono al 1289. La quercia si erge maestosa accanto all’oratorio di San Zenone ubicato nei pressi dell’omonimo colle. Questa imponente farnia si trova in un ambiente ricco di spunti di interesse per la varietà della flora: il dente di cane “Dens canis”, la genzianella “Gentiana acaulis ”, l’erba trinità “Hepatica nobilis Schreb”, la primula comune “Primula vulgaris”, il bucaneve “Galanthus nivalis”, il ciclamino “Cyclamen”; il biotipo della palude di Sequals è di rilevante interesse per la presenza di “Roeseliana roeseli” e di “Omocestus viridulus” (tipologie di locuste), libellule e altre specie di insetti come il cervo volante  “Luconus cervus”, inoltre, i canali di bonifica ospitano varie specie di anfibi.  L’area a nord della Palude di Sequals, e quella circostante a sud del colle, è popolata da una fauna varia che si è arricchita negli ultimi anni di molte specie, sia di uccelli, come l’airone bianco e cenerino, sia da mammiferi selvatici, come il capriolo, il cervo ed il cinghiale. La popolazione arborea dell’area del colle è caratterizzata maggiormente da piante come il frassino, l’olmo, il carpino, l’orniello ed appunto, la quercia.
Dopo la breve visita proseguo per la cresta, con direzione da est a ovest, pochi metri dopo scorgo i resti di un trinceramento, questi colli furono testimoni degli scontri armati tra l’esercito italiano e quello austroungarico durante la ritirata dopo Caporetto.
La cresta ha un andamento sinuoso, scendo e salgo per i rilievi e a volte la visuale si apre sulla dorsale delle dolomiti Friulane, tra cui ammiro il Raut e le lontane Caserine.
La traccia è ben marcata, sicuramente adoperata dagli appassionati di mountain bike. Giunto alla fine dell’ultima cresta cerco una traccia di cacciatore che puntualmente trovo, iniziando il cammino a ritroso dell’anello.
Ritrovato un sentiero (nessun bollo o segno come in tutta l’escursione) lo seguo, sostando davanti a un ponticello da dove guardando a monte scorgo l’antro della fontana di Povra, inaccessibile per via della fitta vegetazione.
Proseguo lungo il sentiero che diviene sempre più largo fino a divenire carreggiabile, e dopo alcune centinaia di metri si innesta sulla rotabile che proviene da San Zenone.  Dopo aver lambito una fattoria raggiungo il prato antistante il cimitero. Fine del breve ma affasciante anello.
Il forestiero Nomade.
Malfa.