Powered By Blogger

mercoledì 15 novembre 2023

Diario di un viandante presso il monte Sciober.

Diario di un viandante presso il monte Sciober.

Magritte è in splendida forma, oggi ha conquistato un ‘altra cima, niente male per il piccolo lupetto guerriero, lo amo tantissimo,  ed emulando Petrarca penso assai, assai. È il mio migliore amico, non mi ha mai tradito, e insieme abbiamo vissuto avventure indimenticabili. In questo periodo sembra rinato e mi rendo conto che siamo in simbiosi, se si ammala uno si ammala anche l’altro, fino ad alcuni mesi fa si claudicava di comune accordo con lo stesso ritmo, ora siamo rinati come l’Araba Fenice a nuova vita. Viva la Montagna, viva la Libertà, viva l’Amore.

 

 

 

Raggiunta la base della conca, ammiro uno scenario che gli stessi greci del periodo ellenistico avrebbero prediletto per una delle loro immortali rappresentazioni tragiche. Per un attimo mi sono immedesimato in Eschilo, osservando il colto pubblico, vestiti con chitoni, assistere alla tragedia “Orestea”. Dopo il rapimento ideale e l’estasi concessa alla fantasia, riprendo il cammino tornando alla realtà.

Viva la Montagna, viva la Libertà, viva l’Amore.

 

 

Il sentiero è percorso ampio quanto una carrareccia e tappezzato di foglie secche e adombrato dalle chiome della selva. Esso porta all’ampio e ghiaioso letto del Rio Bianco. L’estesa distesa di pietrischi è abbinata al sonoro e magico suono del torrente che scorre alla mia sinistra. Seguo i bolli rossi posti a destra, percorrendo più di due chilometri finché a nord scorgo qualcosa di vistoso e che si muove, sono due escursioniste che procedono nella mia direzione. Incrociandoci ci salutiamo, hanno un aspetto teutonico e il volto da fate, la distanza chilometrica consente di fantasticare, dando a questa escursione un tono insolito, anzi speciale.

Viva la Montagna, viva la Libertà, viva l’Amore.

Poco prima di rientrare nella carrareccia dell’andata noto delle simpatiche e mature signore muoversi all’interno mughi presso la sinistra orografica del Rio. Stanno sicuramente raccogliendo rametti, sicuramente per preparare delle prelibate grappe. Ascolto la loro allegria, sono operose, sono ritornate anche loro a godersi la vita.

Viva la Montagna, viva la Libertà, viva l’Amore.

Malfa

 

 























 

Nessun commento:

Posta un commento