Una gita tra
spiriti liberi.
Val Tramontina
25 novembre 2023.
Metti che
arrivi un grande amico, e vuoi andare in un posto speciale per dialogare e per
fare volare le parole più libere e particolari. Metti che il meteo sia
propositivo e ti annuncia un giorno all’insegna del sole e di una temperatura
moderatamente rigida e con un leggero vento da nord. Metti che provi a pensare la
località di montagna dove potreste andare, e non fai in tempo a finire il
pensiero che la mente ti proietta a caratteri cubitali la scritta “ Val
Tramontina”. Metti che conosci la valle sopracitata e inizi a pensare alle
miriadi di frazioni e piccole valli di cui la stessa nota località ne è ricca. Metti che l’amico arriva, ti
saluta e si parta subito in auto, e la mente nel frattempo, come una enciclopedia
dei ricordi, si apre magicamente, e chilometro dopo chilometro, svela nomi di montagne, colli, frazioni ed episodi ad essi
collegati. Tutto questo è quello che è avvenuto ieri, visto che oggi ho messo
in ordine le foto e provo a scrivere un breve racconto. Claudio è l’amico, e
assieme ci siamo avviati nella magica valle dei comuni di Tramonti, poco dopo la
cittadina di Meduno siamo entrati nella magia naturale, e il primo benvenuto è
dato dalle acque smeraldine del lago di Redona. Anche questa volta, come la
volta precedente con Paolo, ci addentriamo nel versante settentrionale della Val
Tramontina, superando la borgata di Chievolis per percorrere l’aerea arteria
stradale che conduce alla diga del Lago di Selva. Sempre accompagnati da Re
Sole, presso un’ansa imbocchiamo una piccola stradina che dopo pochi stretti tornanti conduce alla piccola
frazioncina di Chiarsuela. Effettuiamo una piccola sosta, si scende dall’auto
per visitare i caratteristici edifici e ammirare i primi colli del selvatico
ambiente. Durante la breve sosta, abbiamo modo di conoscere un autoctono, breve
e simpatica conversazione. Ripreso il tragitto in auto procediamo sempre per la
stretta stradina per la frazione di Staligial, durante l’avvicinamento abbiamo
modo di ammirare la selvatica mole dalla
forma piramidale del monte Buttignan che
si irradia come un dipinto dal parabrezza dell’auto. Mi diverto durante la presentazione
dell’elevazione del monte a stimolare l’istinto di conquistatore di Claudio, ma
la mia fatica è vana, oggi l’amico è in modalità turistica. Raggiunta la periferia di Staligial ,
lasciamo l’auto presso l’edificio di una remota scuola fortunatamente in
restauro, e la cosa ci rende felici. Una stradina conduce alla frazione, zaino
in spalle e sogni al seguito si parte. Imbocchiamo un breve tratto di sentiero
che ci conduce a un pulpito panoramico. Il sito è molto esposto, anche all’intera
Rosa dei Venti, per effettuare poche foto, la nostra temperatura corporea
scende di molti gradi, tale da provocare la fuoriuscita di stalattiti ghiacciate
dai nostri nasi. Finito di fare le foto per i parenti e conoscenti, notiamo un
sentiero che conduce alla frazione, lo imbocchiamo subito, e visto che la
località è sposata al sole ci ripigliamo subito, assumendo la normale
temperatura corporea. Presso l’unico terrazzo del borgo, effettuiamo una breve
pausa apprezzando un’ottima tisana contenuta in un termos che avevamo al
seguito in caso di emergenza. La visita alla piccola frazione è preziosa, apprezziamo
il panorama, stupendo ed eccelso. Ammiriamo alcune abitazioni in uno stato architettonico
ancora originale, e vagando per i vicoli notiamo un piccolo affresco votivo,
dove tra i personaggi raffigurati : Madonna, Gesù Bambino
e Santi, spicca un signorotto con la tipica capigliatura del secolo del
Barocco. Usciti dal borgo tramite un’arcaica scalinata passiamo davanti ai
resti di una cisterna costruita durante il ventennio, con il chiaro simbolo in
rovina. Il pensiero “fascio uguale sfascio” viene spontaneo. Raggiunta l’auto, si
ritorna indietro, ma ancora non è ora di desinare, quindi, una visitina alla
frazione di Inglagna è d’obbligo. Raggiunta
Chievolis, stavolta svoltiamo per la località, sempre percorrendo una stradina esposta ed ardita. L’ambiente
risente dell’esposizione a nord, l’asfalto è ancora imbiancato dalla brina e la
luce filtra con parsimonia. Raggiunta la località di Inglagna, al centro della
frazione spicca la facciata bianco luce di una chiesetta. Lasciamo l’auto nello
spiazzo adiacente al luogo sacro, e ispezioniamo il borgo. Le case sono concentrate
a gruppi, un camino è acceso attrae la nostra attenzione, ne vediamo il fumo e lo
stesso odore emanato ci inebria. Mi pare
di vedere qualcosa dalle forme umane muoversi
tra i prati baciati dal sole, effettivamente constatiamo una presenza femminile
davanti a un uscio, una giovane donna dall’aspetto nordico; salutiamo e di
seguito noi viandanti, passando avanti viandiamo!
Gli edifici
posteriori hanno qualcosa di strano, ogni uscio ha incastonato un pezzo di
corno di stambecco, o chissà quale animale cornuto, qui il diavolo ci cova.
Ripassando dall’uscio la bella e giovane Valchiria non è più presente, sparita nel
nulla, commentiamo tra noi che forse abbiamo avuto una visione, chissà cos’era,
forse una s…., chissà! Meglio non dire, anzi pensare, la Val Tramontina è anche
questo, un luogo noto per le sue magie. Rientrati all’auto, stavolta ci dirigiamo
presso la diga del lago di Redona, e superato il ponte Racli, lasciamo l’auto nell’ampio
parcheggio per effettuare finalmente l’unica attività che unisce gli esseri
viventi di tutto il pianeta, il desinare. La Trattoria è “ Locanda al Lago”.
Come nelle fiabe, entrando nel locale chiediamo all’oste se può sfamare due
viandanti, e veniamo cortesemente accolti dal personale di servizio e
naturalmente dagli squisiti odorini provenienti dalla cucina. Il pranzo è degno
di un Re, e siamo anche accompagnati dalla magnifica presenza del gestore del
locale. Superata l’ardua prova del nutrimento accompagnata da profondi pensieri
esistenzialisti, riprendiamo il viaggio, stavolta del rientro, decidendo di ritornare
a Lestans, passando per le località di Campone e Clauzetto, da dove possiamo
ammirare le altre meraviglie del territorio circostante. La graditissima visita
di cortesia dell’amico ha termine a Lestans. Di una meravigliosa giornata all’insegna
dell’amicizia rimane il nostro motto, quello che di non avere mai smesso di
sognare.
Malfa.
Nessun commento:
Posta un commento