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lunedì 27 novembre 2023

Una gita tra spiriti liberi.

Una gita tra spiriti liberi.

 

Val Tramontina 25 novembre 2023.

 

Metti che arrivi un grande amico, e vuoi andare in un posto speciale per dialogare e per fare volare le parole più libere e particolari. Metti che il meteo sia propositivo e ti annuncia un giorno all’insegna del sole e di una temperatura moderatamente rigida e con un leggero vento da nord. Metti che provi a pensare la località di montagna dove potreste andare, e non fai in tempo a finire il pensiero che la mente ti proietta a caratteri cubitali la scritta “ Val Tramontina”. Metti che conosci la valle sopracitata e inizi a pensare alle miriadi di frazioni e piccole valli di cui la stessa nota località  ne è ricca. Metti che l’amico arriva, ti saluta e si parta subito in auto, e la mente nel frattempo, come una enciclopedia dei ricordi, si apre magicamente, e chilometro dopo chilometro, svela nomi di  montagne, colli, frazioni ed episodi ad essi collegati. Tutto questo è quello che è avvenuto ieri, visto che oggi ho messo in ordine le foto e provo a scrivere un breve racconto. Claudio è l’amico, e assieme ci siamo avviati nella magica valle dei comuni di Tramonti, poco dopo la cittadina di Meduno siamo entrati nella magia naturale, e il primo benvenuto è dato dalle acque smeraldine del lago di Redona. Anche questa volta, come la volta precedente con Paolo, ci addentriamo nel versante settentrionale della Val Tramontina, superando la borgata di Chievolis per percorrere l’aerea arteria stradale che conduce alla diga del Lago di Selva. Sempre accompagnati da Re Sole, presso un’ansa imbocchiamo una piccola stradina che dopo pochi  stretti tornanti conduce alla piccola frazioncina di Chiarsuela. Effettuiamo una piccola sosta, si scende dall’auto per visitare i caratteristici edifici e ammirare i primi colli del selvatico ambiente. Durante la breve sosta, abbiamo modo di conoscere un autoctono, breve e simpatica conversazione. Ripreso il tragitto in auto procediamo sempre per la stretta stradina per la frazione di Staligial, durante l’avvicinamento abbiamo modo di ammirare la selvatica mole  dalla forma piramidale del monte  Buttignan che si irradia come un dipinto dal parabrezza dell’auto. Mi diverto durante la presentazione dell’elevazione del monte a stimolare l’istinto di conquistatore di Claudio, ma la mia fatica è vana, oggi l’amico è in modalità turistica.  Raggiunta la periferia di Staligial , lasciamo l’auto presso l’edificio di una remota scuola fortunatamente in restauro, e la cosa ci rende felici. Una stradina conduce alla frazione, zaino in spalle e sogni al seguito si parte. Imbocchiamo un breve tratto di sentiero che ci conduce a un pulpito panoramico. Il sito è molto esposto, anche all’intera Rosa dei Venti, per effettuare poche foto, la nostra temperatura corporea scende di molti gradi, tale da provocare la fuoriuscita di stalattiti ghiacciate dai nostri nasi. Finito di fare le foto per i parenti e conoscenti, notiamo un sentiero che conduce alla frazione, lo imbocchiamo subito, e visto che la località è sposata al sole ci ripigliamo subito, assumendo la normale temperatura corporea. Presso l’unico terrazzo del borgo, effettuiamo una breve pausa apprezzando un’ottima tisana contenuta in un termos che avevamo al seguito in caso di emergenza. La visita alla piccola frazione è preziosa, apprezziamo il panorama, stupendo ed eccelso. Ammiriamo alcune abitazioni in uno stato architettonico ancora originale, e vagando per i vicoli notiamo un piccolo affresco votivo, dove  tra  i personaggi raffigurati : Madonna, Gesù Bambino e Santi, spicca un signorotto con la tipica capigliatura del secolo del Barocco. Usciti dal borgo tramite un’arcaica scalinata passiamo davanti ai resti di una cisterna costruita durante il ventennio, con il chiaro simbolo in rovina. Il pensiero “fascio uguale sfascio” viene spontaneo. Raggiunta l’auto, si ritorna indietro, ma ancora non è ora di desinare, quindi, una visitina alla frazione di Inglagna è d’obbligo.  Raggiunta Chievolis, stavolta svoltiamo per la località, sempre percorrendo  una stradina esposta ed ardita. L’ambiente risente dell’esposizione a nord, l’asfalto è ancora imbiancato dalla brina e la luce filtra con parsimonia. Raggiunta la località di Inglagna, al centro della frazione spicca la facciata bianco luce di una chiesetta. Lasciamo l’auto nello spiazzo adiacente al luogo sacro, e ispezioniamo il borgo. Le case sono concentrate a gruppi, un camino è acceso attrae la nostra attenzione, ne vediamo il fumo e lo stesso odore emanato ci inebria.  Mi pare di vedere qualcosa  dalle forme umane muoversi tra i prati baciati dal sole, effettivamente constatiamo una presenza femminile davanti a un uscio, una giovane donna dall’aspetto nordico; salutiamo e di seguito noi viandanti, passando avanti  viandiamo!

Gli edifici posteriori hanno qualcosa di strano, ogni uscio ha incastonato un pezzo di corno di stambecco, o chissà quale animale cornuto, qui il diavolo ci cova. Ripassando dall’uscio la bella e giovane  Valchiria non è più presente, sparita nel nulla, commentiamo tra noi che forse abbiamo avuto una visione, chissà cos’era, forse una s…., chissà! Meglio non dire, anzi pensare, la Val Tramontina è anche questo, un luogo noto per le sue magie. Rientrati all’auto, stavolta ci dirigiamo presso la diga del lago di Redona, e superato il ponte Racli, lasciamo l’auto nell’ampio parcheggio per effettuare finalmente l’unica attività che unisce gli esseri viventi di tutto il pianeta, il desinare. La Trattoria è “ Locanda al Lago”. Come nelle fiabe, entrando nel locale chiediamo all’oste se può sfamare due viandanti, e veniamo cortesemente accolti dal personale di servizio e naturalmente dagli squisiti odorini provenienti dalla cucina. Il pranzo è degno di un Re, e siamo anche accompagnati dalla magnifica presenza del gestore del locale. Superata l’ardua prova del nutrimento accompagnata da profondi pensieri esistenzialisti, riprendiamo il viaggio, stavolta del rientro, decidendo di ritornare a Lestans, passando per le località di Campone e Clauzetto, da dove possiamo ammirare le altre meraviglie del territorio circostante. La graditissima visita di cortesia dell’amico ha termine a Lestans. Di una meravigliosa giornata all’insegna dell’amicizia rimane il nostro motto, quello che di non avere mai smesso di sognare.

Malfa.















































 

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