L’incontro con la salamandra Annibale.
Cammino silente e adombrato nell’infinita
faggeta dove sovente si hanno incontri con nature misteriose.
Mentre cammino scorgo una salamandra, in lei
riconosco il grande generale punico, il genio in assoluto per la strategia
marziale, si proprio è lui, Annibale Barca figlio di Amilcare. L’eroe unico
rimane basito di come lo abbia riconosciuto sotto le mentite spoglie
dell’anfibio urodelo. Gli confesso che anni fa sono stato nella città di Tiro,
in Libano, nella sua terra di origine, e da allora possiedo questa capacità di
riconoscere a primo acchito gli uomini, tra cui i fenici. Mentre discorriamo,
proprio accanto a esso, scorgo uno dei suoi leggendari elefanti con cui ha
valicato le Alpi. Il pachiderma rientra dalla medesima fonte dove io stesso ho
saziato la sete riempendo la borraccia. Il grande condottiero, con una voce
calda e flebile, tipica dei grandi condottieri, mi fa delle raccomandazioni sul
sentiero a venire, avvertendomi dei pericoli che avrei incontrato e dell’immane
lotta che avrei affrontato poco prima della vetta con gli indomiti mughi. Prima
di congedarmi mi detta un’ultima raccomandazione che qui di seguito scrivo
:<< Caro Malfa, la mia battaglia l'ho combattuta da guerriero errante,
con i miei colori e i miei sogni, tanto da renderla dolce e gradevole, con la
stessa passione e impeto fai tu…>>
L’ho ringraziato con rispetto, ed egli dal
mio sguardo percepisce quanto sia alta la mia stima nei suoi confronti.
Riprendo il cammino, e mentre il suo
elefante si muta in faggio, per rendersi riconoscibile solo agli spiriti
liberi, volto le spalle a colui che da autentico genio ha reso possibile
l’impossibile.
Malfa.
giovedì 9 novembre 2023
L’incontro con la salamandra Annibale.
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