Piove
La pioggia
battente non mi spaventa e non vivo nel lirismo del divenire. Vago per la
montagna dove le stelle mi guidano nella via delle foschie, superato l’arco
sarò in un’immensità dove si non invecchia ma si vola.
Un puledro
bianco mi segue, si ferma, ni lascio superare da esso lasciando il sentiero
mentre lui continua la sua corsa per boschi dove mi aspetta. Sfioro la favola
dal color rosso, il corsiero mi aspetta, casualmente abbiamo errato nella
stessa direzione.
Le nebbie
avvolgono la vegetazione di tinte tenue, offuscandone i sogni. L’aurora
annuncia un nuovo giorno e io avrò cura di lei, la porterò nel sogno, tra mille
disegni e nei mari in tempesta dove gli eroici faraglioni si ergono a ultimo
baluardo.
Gli umani mi
appaiono simili a un gregge, uniti nel negare un giaciglio al sole che vuol
scaldare la luna, all’amore che non uccide, che non si prostituisce e che non
si nega a chi trova la via. Trovo un segno ancora vivo tra le pendici del
monte, un prato dove l’erba è cresciuta intorno a un amore fugace. Le ore
scorrono veloci nel verde ovattato, le foglie si svestono dell’abito autunnale
al solo tocco della mano, lievi appaiono le carezze inumidite dal vento, il
silenzio è domato da sospiri sinceri. Mi attrae una fronda adorna di frutti
rossi, una goccia d’acqua sfida le difficoltà della gravità creando luce e
amore, attendo l’attimo che cada, ma essa non abbandona il frutto caro, sarebbe
la fine, svanirebbe nel vuoto per poi fondersi con le altre rinunciando alla
limpidezza, e il ramo perderebbe l’amore che lo ha reso splendente e unico. Le
risposte che cercavo me le ha sussurrate la goccia di pioggia, senza la
schiettezza della trasparenza non si cattura il vero amore che rende tutto
magico e irreale.
Gli attimi
sono interrotti dal tuonare delle armi di cacciatori di anime pure. Chissà cosa
penseranno costoro di chi caccia solo l’amore anche loro fanno parte del
gregge, vivendo una vita insignificante. Rientro a valle pieno d’amore, la
giornata uggiosa mi ha donato mille emozioni da poter rivivere nei sogni.
Malfa.
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