L’obiettivo era, ed è rimasto la creta di Chianevate,
bellissima signora che domina al suo sposo Coglians le alpi carniche. Con
l’amico Graziano (Jo Condor) appuntamento nei pressi di Arta, da dove
raggiungiamo, non prestissimo, il passo di monte Croce Carnico (primo errore). Zaino
in spalla, si parte! La giornata non sembra eccessivamente calda (pia
illusione), dopo aver lambito la casera di Collinetta di Sotto, ci immettiamo
per piccola traccia trasversale sul sentiero 146, e in seguito sul 147 che ci
porta sotto i bastioni della creta di Collinetta. Risaliamo il verde pendio
fino a guadagnare la cresta erbosa della Creta Verde. Bel panorama! La
percorriamo fino all’attacco con creta di Collina attraversando numerose
postazioni della Grande Guerra. Dopo aver ammirato l’incantevole panorama, partiamo
per la parte più difficile dell’escursione, avendo come guida i bolli rossi.
Risalendo prima un piano erboso con piccoli passaggi di primo grado, fino a
incontrare il primo ostacolo: una parete che va superata con molta attenzione. Trattasi
di una placca inclinata ed esposta che va superata con passaggi di 1° e 2°
grado, nel tratto finale è posto il passaggio più impegnativo: superare un
traverso con scarsi appigli aiutati da un provvidenziale cordino(Potevano metterlo
più lungo, ci ho lasciato una vita)! Superato
il tratto più delicato, si risale un canalone con passaggi meno esposti, tra
balze erbose e roccette, sempre quasi toccando con le mani, per via
dell’inclinazione (scherzando con il Graziano, commentavamo: progressione con
poca erezione). Guadagnando quota e superati i tratti scoscesi, raggiungiamo un’ampia
ansa, procedendo a fatica per via del caldo, fino a superare un’ultima parete
(1° superiore) che ci immette sul piano inclinato sotto il filo di cresta. Ampia visione sull’impressionante versante
settentrionale, ammirando il ghiacciaio sottostante e le verticali pareti della
Chianevate. Ultimi sforzi ed energie per risalire la crestina fino al piano
sommitale. Finalmente avvistiamo la croce, ultimi metri e siamo arrivati per il
meritato il relax. Croce e libro di vetta, zaini a terra per rifocillarci, Il
paesaggio è incantevole, meraviglioso, la solare giornata e il cielo terso ci
mostrano uno dei più begli scenari delle alpi. Sosta prolungata, questo
significa che la Chianevate sicuramente salta per knockout dei sottoscritti. Si
scende dalla cima raggiungendo il bivio per la Chianevate, a Graziano brillano
gli occhi, sento che comunica con la grande signora, lui ci vuole provare, ma
lei lo respinge, anzi ci dice: andate a casa a fare i compiti, oggi non siete
pronti. Compreso il messaggio e sconsolati si rientra per la via meno difficile
(mah!) e attrezzata che scende lungo lo stivale. Riconquistati i verdi prati,
con calma e tanta sete procediamo verso l’auto. Un’ultima sorpresa attendeva il
buon Graziano all’arrivo: dalla mia misteriosa borsa rossa tiravo fuori acqua
fresca, accompagnato il tutto dal suono di un Ukulele e da splendide hawaiane in
costume. Naturalmente eravamo in preda ad un miraggio, tranne l’acqua fresca
contenuta nella borsa frigo.
Il vostro forestiero nomade.
Malfa.
Creta di Collina da “Passo di monte croce Carnico” per la
Cresta Verde.
Note tecniche.
Avvicinamento: Lestans- Pinzano-Ragogna-Cavazzo Carnico-
Tomezzo-Timau-Passo di Monte Croce Carnico(confine di stato)
Punto di Partenza: Passo di Monte Croce Carnico m1360.
Tempi di marcia escludendo le soste e il sole odierno .5 ore
(3 ore l’ascensione).
Dislivello complessivo in salita: 1320
Distanza percorsa in Km: 15 km.
Quota minima partenza: 1360
Quota massima raggiunta: 2689
Tempo: Infuocata giornata solare.
Segnavia: CAI 146-147 e 171, bolli rossi per la salita dalla
creta.
Fonti d’acqua : Presso casera di Collinetta di Sopra.
Periodo consigliato: Giugno-Settembre.
Difficoltà: E.E. A. Escursionistico
per Esperti, Attrezzato, passaggi di 1° grado e secondo grado sprotetti.
Cartografia consigliata. Tabacco 09.
Data: 18 giugno 2015
Condizioni del sentiero: Ottime, le attrezzature sono
obsolete, un cavo era lasco, un cordino alla fine della parete di 2° grado
merita un viaggio al Lourdes.
Escursione in coppia con Jo Condor (Graziano Bettin).
Il vostro “ Forestiero Nomade”.
Malfa.
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