Powered By Blogger

sabato 3 dicembre 2022

Il ciuchino di Tramonti di Sopra

Il ciuchino di Tramonti di Sopra.

 Raggiunta la periferia del paese mi viene incontro un ciuchino grigio, dall’aria triste. Lo saluto, mi riconosce, mi chiede se sto andando da Vittorio, gli rispondo di sì, chiedendogli come ne sia a conoscenza. Mi risponde: <<Giorni fa, quando vagavi sul monte Celant hai pensato di farlo. Nella valle, caro Malfa, il pensiero vola ma non emigra.>> In questa valle sono savi anche gli asini, penso, e salutandolo mi dirigo al cimitero, vado a far visita al mio maestro e angelo custode, gli porto sulla tomba un sassolino che ho raccolto in cima.

Dentro il cimitero è tutto ordinato, nessuna tomba è sprovvista di fiori, evidentemente a Tramonti non esistono distinzioni sociali tra i morti. Che bello! Maledettamente utopistico, ma qui lo hanno realizzato. Non nascondo che davanti la tomba del mio Maestro ho avuto un attimo di debolezza nel vedere la foto apposta sulla lapide. L’immagine di lui radioso, con abiti da escursionista in montagna mi ha commosso. Questa valle è il suo regno, è qui che lui mi ha reso allievo felice, la nostra era una bella amicizia che la morte ha solo rafforzato.

Lasciato il luogo dove riposa, riprendo il cammino per l’auto, attraversando il paese. Su un portone noto un fiocco rosa e sopra elencate le progenitrici della bimba: Bisnonna Ada, nonna Cristine, mamma Marie e la bimba Margot. Un sorriso illumina il mio volto, simile a quello che mi dona una donna al mio passaggio (sta creando un presepe nell’angolo della piazza). Un gattino incuriosito e non intimorito assiste alla scena.

Uscito dal borgo mi dirigo verso l’auto, l’escursione volge al termine lasciandomi un profondo senso di solitudine. Oggi ho vissuto! Con il cuore ricco di emozioni mi preparo al rientro nel quotidiano per raccontare un’altra montagna e un'altra storia.

Malfa. 

 

 

 











 

Nessun commento:

Posta un commento