La calda ospitalità del Borgo Staligial ( Val
Tramontina).
Una volta sceso dal monte, e visto che è
meriggio mi regalo una visita al piccolo borgo di Staligial. Dal pulpito
panoramico dove mi trovo diparte un vecchio “troi”, pochi metri e sono al
cospetto delle prime case della bucolica frazione.
Incedo lentamente, sto a curiosare su tutto: porte, architravi, cesti, e il
selciato, immaginando di rivivere gli attimi di una remota civiltà montana mai
vissuta. Osservo le case, alcune sono da restaurare, altre no. Da uno slargo
noto un passato e rugginoso ferro da stiro con dentro uno strano sasso posto
come ornamento; mi giro ancora e odo il tipico scricchiolio dell’aprirsi di una
porta. Fisso l’uscio di un’abitazione e da esso compare un simpatico vecchietto
che indossa un bel sorriso e con uno sguardo particolare che fa trapelare un
cuore grande quanto la montagna. L’omino
mi saluta e cortesemente mi invita a visitare la sua dimora.
Varcata la soglia dell’abitazione rimango incantato: i colori accesi dell’arredo
rustico da soli scaldano l’ambiente e l’animo, mentre nel camino arde un ciocco
di faggio, avvicinandomi a esso odo la melodiosa armonia del crepitio del fuoco, suono
confortante, segno che grazie alla sapienza del padrone il fuoco sta bruciando
in modo efficiente.
Oggetti svariati di un vissuto remoto e carichi di
valori simbolici sono sparsi
dappertutto, e soprattutto, quello che cattura la mia attenzione una vetusta cucina a legna ancora
perfettamente operativa. Mi soffermo a vedere cosa stia preparando di buono il
simpatico ometto: salsiccia in padella, e bruschette di pane affumicato
accompagnate con funghi porcini; mi chiede se voglio desinare assieme a lui,
sorrido, gli rispondo di gradire l’invito, ma fado di fretta, e un bicchiere di
vino lo gradisco volentieri.
Mentre versa nei bicchieri il nettare degli dei, sopraggiunge un suo amico; ci
fermiamo a conversare, naturalmente mi presento, citando tra le mie conoscenze
della valle il mio maestro, il compianto Vittorio, che a quanto pare, ma non ne
dubitavo, qui nella valle tutti lodano e ricordano con un affettuoso
piacere.
Dopo la breve sosta davanti al camino per scaldarmi, vengo invitato a visitare
le soprastanti stanze, che il buon uomo ha messo a disposizione dei viandanti,
e per solo una manciata di grana. Ammirata la struttura residenziale ridiscendo
al piano inferiore, per continuare, con un
altro bicchiere di rosso la calorosa conversazione. Una volta che mi
sono congedato dalla magnifica ospitalità e ripreso lo zaino, mi avvio a far
visita agli altri vicoli del borgo. Ho il cuore stracolmo di gioia, e potrebbe anche scoppiarmi per le intense
emozioni che ho vissuto…
Malfa
Sempre poesia, sublime prosa
RispondiEliminaRimango affascinato dalle foto del posto visitato e dal racconto .
Poesia
Grazie caro amico
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