Stavoli Tamars, la casetta nel bosco.
Procedendo per un vecchio troi perveniamo al noto bivacco, dall’aspetto surreale e fiabesco. Lasciamo gli zaini all’esterno della magica struttura e ne ispezioniamo l’anima. Pare abitata dai nanetti di Biancaneve, e in fondo noi adulti, ora pensionati, siamo sempre alla ricerca del fanciullo che abbiamo abbandonato per vivere la cosiddetta” vita normale”. Tanti oggetti (riposti con cura all’interno della vetrinetta) attraggono la nostra attenzione. Abbiamo premura dell’ambiente, vorremmo fare un caffè, ma ci par di disturbare. Estraggo dallo zaino un libro dal titolo Cent’anni di Solitudine, il celebre romanzo di Gabriel Garcia Marquez, scrivo una semplice dedica nel frontespizio del tomo” Leggere e camminare rende liberi”. Pongo lo stesso sul tavolo, e scrivo di seguito il segno del nostro passaggio nel registro dei visitatori. È una bella casera, sicuramente ritornerò, mi ha letteralmente incantato. Lasciamo il locale, chiudiamo la porta e ci sporgiamo dalla balaustra, foto con autoscatto, ripresa dal basso, chissà perché in mente mi è venuta la copertina di Please Please Me, noto album dei Beatles.
Malfa.
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