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lunedì 23 gennaio 2023

Pietre vissute di Castelnovo

Pietre vissute di Castelnovo

Proseguo per un sentiero ben battuto, e dopo alcuni saliscendi abbastanza problematici (per via del terreno viscido e sabbioso) mi ritrovo a ridosso del primo rudere della frazione di Gai. L’edificio, costruito con sapiente maestria (ricoperto da smeraldina edera), resiste ancora al tempo, ne visito l’interno, alla ricerca di rivelazioni che prendo da piccoli particolari. Continuo il cammino, raggiungendo il più corposo raggruppamento di stavoli, pochi metri dopo una piccola cappella, restaurata e con all’interno dipinta una graziosa madonnina.

In uno stavolo (mal ridotto dall’incuria e dallo scorrere del tempo), trovo appeso all’anta in legno dell’ingresso, un singolare elenco di nomi di una famiglia, adesso emigrata in Francia. Questa testimonianza mi provoca tristezza e tenerezza, e mi fa pensare. Tutti vaghiamo in questo mondo: in cerca di lavoro, libertà, sogni, ma, purtroppo, c’è sempre qualcuno che non vuol comprendere. Rispettoso della testimonianza cartacea, osservo alcuni particolare, un vecchio bibigas, il numero civile ancora leggibile e posto su un architrave. Avverto una sorta di melanconia e desolazione, molto dolorosa, come se questo luogo mi appartenesse da generazioni, come se fosse stato il mio luogo natio, la mia casa

Malfa








 

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