Tiro, Libano
meridionale: presso una scuola pubblica
30 marzo 2008
Dopo quindici anni,
finalmente riesco ad aprire alcuni miei archivi fotografici. Per questo
evento ho aspettato di raggiungere il pensionamento,
tirando fuori dall’oblio le documentazioni del mio vagare per il mondo. Anche
il funesto periodo storico che stiamo vivendo ha contribuito a questa mia
scelta. Mentre il nostro Paese affonda assorbito da orda di omofobi e razzisti,
mi rifugio nella mia memoria ricca di
ricordi di terre e popoli ospitali.
Malfa
Giravo tra i vicoli di
Tiro, tra la gente, osservavo rapito i volti di questo meraviglioso popolo,
discendente diretto dei mitici Fenici, coloro che ci hanno portato l’alfabeto
che adesso noi occidentali adoperiamo. Nei loro volti, nella loro bellezza ho percepito solo felicità e gioia di vivere,
per questo, se un giorno una funesta guerra dovesse sconvolgere la loro terra
non alzerei barriere alla loro speranza.
Malfa.
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