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venerdì 21 gennaio 2022

Anello del Monte Curgnul da Oncedis

Anello del Monte Curgnul da Oncedis

 

 

Localizzazione: Prealpi carniche

 

Avvicinamento: Lestans-Pinzano-Cornino- Peonis- Bivio per Avasinis- Avasinis- Oncedis- poco dopo lasciare l’auto presso uno spiazzo sulla sinistra. Imboccare sentiero (indicazioni scritte in verde su un cartello per Malga Amula).

 

Regione: Friuli- Venezia Giulia

 

Provincia di: UD

.

Dislivello: 480 m.

 

Dislivello complessivo: 530 m.


Distanza percorsa in Km: 8


Quota minima partenza: 190 m.

 

Quota massima raggiunta: 681 m.

 

Tempi di percorrenza escluse le soste: 4 ore

In: solitaria

 

Tipologia Escursione: prima parte fino agli stavoli Coloreit per escursionisti esperti abili in terreno selvaggio senza tracce e indicazioni. Escursionistico dagli stavoli fino al borgo di Oncedis.

 

Difficoltà: Escursionisti Esperti atti ad agire in ambiente selvaggio.

 

Tipologia sentiero o cammino: Carrareccia, tracce di camoscio o cacciatori, sentiero CAI su mulattiera

 

 

Ferrata- no

 

Segnavia: CAI 840

 

Fonti d’acqua: si

 

Impegno fisico: medio-alto

Preparazione tecnica: media

Attrezzature: no

 

Croce di vetta: croce minimalista spiriti liberi

Ometto di vetta: no

Libro di vetta: barattolino spiriti liberi

Timbro di vetta: no

Riferimenti:

1)               Cartografici: IGM Friuli – Tabacco
2) Bibliografici:
3) Internet: 

2)               Periodo consigliato:  

3)                

4)               Da evitare da farsi in:

Condizioni del sentiero:


Consigliati:

Data: mercoledì 22 dicembre 2021

Il “Forestiero Nomade”
Malfa

Negli ultimi due anni di vagabondaggio per i monti friulani ho ripreso le mie buone abitudini, soprattutto quella di concedermi delle uscite solitarie per meglio assaporare il piacere della libertà. Da fanciullo uno dei miei eroi preferiti era il personaggio interpretato da Clint Eastwood nella magnifica saga cinematografica di Sergio Leone, e dello stesso attore il film ” Lo straniero senza nome”. Avventure in terre di nessuno, dove si incontrano personaggi brutti, sporchi e cattivi, ma alla fine vince sempre il nostro eroe. A volte la realtà non è lontana dalla finzione cinematografica, di personaggi squallidi per sfortuna ne ho incontrati, e ancora sicuramente ne incontrerò; ma come è mio solito fare, dopo aver scavato per costoro una fossa nel mio cuore, tiro dritto, dando il benvenuto a un nuovo giorno e a una nuova avventura. Per quest’ultima escursione ho scelto un’elevazione selvaggia, che dista poche decine di metri dal lago di Cavazzo, in una località che in passato mi ha dato molte emozioni. Il monte si chiama Curgnul, alto appena 681 metri, e prominente come un balcone sulla piana a sud del Lago dei Tre Comuni. Dopo aver studiato sulla mappa un anello escursionistico, passo all’azione, presentandomi il mattino del giorno dopo alle sue pendici orientali. Raggiunta la località di Oncedis, lascio l’auto presso uno spiazzo, poco prima del ponticello sul torrente Corgnul. Una volta pronto, zaino in spalle e sogni al seguito, cerco l’inizio del sentiero, trovandolo presso delle abitazioni. Un cartello richiama alla mente, proprio per rimanere in tema, il noto Far West; infatti, delle indicazioni non è rimasto nulla, come se la tabella esplicativa fosse stata oggetto di fucilate. Una carrareccia inizialmente guida al letto del Rio Corgnul, di seguito, segnata con dei bolli rossi, seguo una traccia ben marcata, è un bel sentiero, che con una serie di stretti tornanti, alcuni scavati nella roccia, si eleva alla cresta del monte Curgnul. Il percorso è molto intuitivo, e la pesta si mantiene a filo con il crinale. È tanta emozionante la progressione, metro dopo metro, mi ergo sulla conca, e dai numerosi squarci nella vegetazione posso ammirare le elevazioni limitrofe. I segni e la pesta sono continui, finché lasciano la cresta per proseguire a sud-ovest per collegarsi con il sentiero 840 che precorrerò al rientro.  Avevo immaginato di ascendere alla vetta tramite la cresta, ora non mi rimane che attuare il piano. La traccia dei bipedi è sostituita da quella degli animali selvatici.  Percepisco sopra di me i 200 metri di dislivello che mi separano dalla cima, ma devo destreggiarmi nella vegetazione spontanea. Procedo zizzagando per evitare le asperità, finché non raggiungo un salto roccioso che con peripezia aggiro a settentrione, aiutandomi anche con le mani. Fatta! L’ultimo tratto era molto esposto, è stato emozionante superarlo, ma ora sono al di sopra, esattamente sulla crestina che precede la vetta. Decido, visto l’apparire delle prime chiazze di neve, di calzare per sicurezza i ramponi da erba. Il crinale è meno esposto rispetto al precedente, proseguo con calma, finché la cesta si apre in un meraviglioso prato imbiancato. La vetta goniometrica è vegliata dai radi faggi, io proseguo per quella vetta fisica, posta qualche dosso più in là. Infatti, dopo aver ammirato una betulla baciata dal sole, scorgo qualcosa dalle forme regolari in mezzo alla vegetazione. Trattasi di un’altana posta come torre di avvistamento sulla quota più alta del monte (681 m.). Raggiunta la postazione, ne visito l’interno e immagino di essere un antico centurione romano che ispeziona la guarnigione posta di guarda al monte. La visione è meravigliosa, ammiro la conca innevata del Monte Plauris, e le più vicine elevazioni che circondano il lago di Cavazzo. Poco dietro il riparo, presso un masso, erigo una croce, a simboleggiare l’avvenuta conquista e dopo, mi spingo a occidente, lungo il crinale alla volta del monte Coloreit, di 24 metri più basso. Dopo aver percorso la selvaggia cresta, raggiungo una sparuta pineta che simboleggia la quota più alta del monte Coloreit, breve squarcio sulla pianura friulana.  Come avevo previsto, inizio la discesa dalla cresta in libera, come ho fatto finora, mirando a una carrareccia che dovrei trovare a settentrione, poco più di 150 metri di dislivello in basso. Il pendio non è molto ripido, e con facilità raggiungo l’obiettivo, non mi rimane che seguire l’arteria a occidente. Mi par di conoscere il luogo, infatti ci sono stato tempo fa, durante un’escursione sulla cresta adiacente. Stavolta, dopo aver visitato alcuni ruderi, stavoli di Coloreit, seguo una traccia, che affiancando un rivolo che mi conduce al sentiero 840. Anche questa è fatta! È andata meglio di come mi ero prefissato, ora non mi rimane che scoprire la bellezza del sentiero che percorre il fianco assolato del monte Curgnul. Questo sentiero, l’840, è davvero spettacolare. È una splendida mulattiera che da Oncedis conduce sino alla valle di San Francesco, me ne manca solo un pezzo per completarne la conoscenza, il tratto che dalla malga Culvii conduce sino alla malga Amula. Mi appresto a godermi il tratto aereo che mi guida al borgo di Oncedis. Beato e accarezzato dal sole, spesso mi fermo per fotografare e ammirare il bel paesaggio. Dal sentiero riconosco la dorsale del monte Brancot, il monte Covria, e il corno del Col del Sole, e in mezzo a loro luccica la pianura del Tagliamento. Cammino con brio, sereno, nessun pericolo oggettivo, solo una natura meravigliosa che ben si sposa a un bellissimo cielo azzurro. Poco prima del monte Sprizias, il sentiero attraversa un tratto eroso e dirupato, nulla di impegnativo. Decido di visitare anche il piccolo colle del monte Sprizias, deturpato dai tralicci dei cavi elettrici di alta tensione. Peccato, sarebbe stato un bel sito panoramico, ma il progresso scientifico vuole le sue vittime. Dal pulpito panoramico mi concedo la meritata sosta per desinare. Durante la pausa ho modo di ammirare il crinale che mi ha portato in vetta al monte Curgnul, sono davvero soddisfatto dell’escursione. Ripreso il cammino, termino la percorrenza del sentiero 840, sbucando tra le abitazioni periferiche di Oncedis mentre una casalinga è intenta a stendere il bucato. Raggiunta l’auto, volgo lo sguardo al monte appena conquistato, è stata una meravigliosa escursione, selvaggia, ideale per lo straniero senza nome, per il forestiero nomade e il viandante.

Un meraviglioso universo carente di brutti, sporchi e cattivi.

Il Forestiero Nomade.

Malfa.




















































 

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