Anello di San Pietro in Ragogna, Sacrario Col Pio e Castello di
Pinzano
Note tecniche.
Localizzazione: Prealpi Carniche.
Avvicinamento: Lestans- Valeriano-Pinzano. Superato il ponte sul
tagliamento indicazione per il castello del Borgo di San Pietro (ampio
parcheggio alle falde del castello).
Dislivello: 270 m.
Dislivello complessivo: 270 m.
Distanza percorsa in Km: 9 chilometri
Quota minima partenza: 198 m.
Quota massima raggiunta: 280 m.
Tempi di percorrenza escluse le soste: 2,5 ore
In: coppia.
Tipologia Escursione: turistica-storico paesaggistica.
Difficoltà: turistiche
Segnavia: CAI 822
Impegno fisico: basso
Preparazione tecnica: bassa
Attrezzature: si
Croce di vetta: no
Ometto di vetta: no
Libro di vetta: no
Timbro di vetta: no
Riferimenti:
1)
Cartografici:
IGM Friuli
2) Bibliografici:
3) Internet:
2) Bibliografici:
3) Internet:
2)
Periodo
consigliato: tutto l’anno
3)
4)
Da
evitare da farsi in:
Condizioni del
sentiero:
Fonti d’acqua: no
Consigliati:
Data: 01 luglio 2020
Il “Forestiero Nomade”
Malfa
Breve relazione su
un’escursione all’insegna della storia, del paesaggio e della serenità.Malfa
Per il giorno del mio
genetliaco, avevo organizzato una gita più impegnativa, quindi alla vigilia gli
zaini sono allestiti, anche stavolta Giovanna sarà della partita. Ma all’alba,
durante la colazione, do un fugace sguardo fuori dalla finestra, il cielo è coperto
da nubi, quindi ritorniamo a dormire, guadagnando alcune ore di sonno. Al
secondo risveglio si decide di uscire lo stesso e di vagare nei dintorni di
casa. Mentre rifletto sulla località dove poter trascorrere la mattinata, mi
viene in mente un piccolo anello, esso si sviluppa dal Borgo medievale di San
Pietro presso Ragogna sino al Castello di Pinzano. Visto che le località
distano pochi chilometri da Lestans, una volta pronti in pochi minuti raggiungiamo
l’ampio spiazzo, posto poco sotto le mura merlate del castello di San Pietro.
Lasciato l’automezzo, zaini in spalle e sogni
al seguito (un mio vecchio motto), ci si avvia. Un cartello con le indicazioni
dei sentieri di guerra del primo conflitto mondiale invita a percorrere una
breve traccia all’interno della stretta valle, tra il colle del castello e il
borgo di San Pietro. La piccola valletta, dall’aspetto selvatico, sbuca sulla strada
provinciale che collega Ragogna a Pinzano. Seguendo a destra la rotabile
attraversiamo il Tagliamento tramite lo storico ponte, ritrovandoci sulla
sponda opposta. Pochi metri prima di una galleria artificiale, preceduta da una
fortificazione post-bellica, prosegue il sentiero, posto proprio all’attacco
del ponte, esso è scavato nella roccia. Tramite una scalinata dirupata
accediamo al Bunker militare atto a ospitare sicuramente una mitragliatrice
pesante. Continuiamo l’escursione e per mezzo del sentiero, leggermente esposto,
raggiungiamo la sommità del Col Pion a cui fanno da sentinella dei fantastici
alberi dal fitto fogliame. L’Ampio colle ospita numerose opere belliche, tra
cui alcune postazioni fisse, adoperate dal nostro esercito sino alla caduta del
muro di Berlino. Affascina il sacrario austro-ungarico rimasto incompiuto. Dalle
numerose tabelle esplicative abbiamo appreso la storia dei manufatti citati in
precedenza. Visitato anche dall’interno il “bel ossario”, continuiamo
l’escursione, ospite fisso del territorio è un simpatico gregge di capre, utilissimo
a tenere rasa l’erba selvatica. Durante la visita ci sono svariati cancelli che
delimitano la zona. Proseguiamo per una carrareccia, sempre segnata Cai, e dopo
aver vistato il ruscello e la fonte Pozzut, risaliamo, il pendio sino ad
attraversare la provinciale e ritrovarci di fronte a una fontana. Proprio
accanto alla fonte si diparte un sentiero, sempre segnato Cai, esso porta al castello
di Pinzano. Dopo una serie di tornanti eccoci davanti a un altro cancelletto da
aprire. Raggiunti i resti delle mura, rimaniamo ammaliati dall’antico maniero
immaginandone il remoto splendore. Al vertice del castello ci aspetta un altro
gregge di capre, anche questo con funzione di giardiniere. Per consumare lo spuntino
ci portiamo dentro un’area, eccellentemente attrezzata con: panche, tavolo, e
mobile porta oggetti. Una recinzione con rete metallica ci tutela dalle fameliche
capre. Terminato il momento ludico, dovremmo rientrare, ma decidiamo di fare
una sortita all’adiacente colle che ospitava in passato un’intera guarnigione
militare addetta a una batteria di artiglieria pesante. Percorriamo altri
tornanti (chiara la matrice bellica del tratturo) e risaliamo il colle, di
uguale quota del castello (280 m.). Al vertice scorgiamo i resti della
struttura in cemento armato dello schieramento della batteria, sotto di essa (si
accede tramite una scaletta posta sulla strada di accesso) visitiamo il bunker,
ancora in perfette condizioni. Finita anche questa visita, riprendiamo il
cammino, stavolta percorrendo un sentiero (all’interno del bosco) a nord del
castello, che ci porta sulla carrareccia che collega la strada provinciale alla
località Orti Tmar. Ripreso il percorso a ritroso, rientriamo al borgo di San
Pietro. Questa gita non era di certo la meta fantasticata, ma chi si contenta
gode.
Il Forestiero Nomade.
Malfa.
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