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lunedì 6 luglio 2020

Anello di San Pietro-Ossario Tedesco e castello Pinzano.

  
Anello di San Pietro in Ragogna, Sacrario Col Pio e Castello di Pinzano

Note tecniche.

Localizzazione: Prealpi Carniche.

Avvicinamento: Lestans- Valeriano-Pinzano. Superato il ponte sul tagliamento indicazione per il castello del Borgo di San Pietro (ampio parcheggio alle falde del castello).

Dislivello: 270 m.

Dislivello complessivo: 270 m.

Distanza percorsa in Km: 9 chilometri

Quota minima partenza: 198 m.

Quota massima raggiunta: 280 m.

Tempi di percorrenza escluse le soste: 2,5 ore

In: coppia.

Tipologia Escursione: turistica-storico paesaggistica.

Difficoltà: turistiche
Segnavia: CAI 822
Impegno fisico: basso

Preparazione tecnica: bassa

Attrezzature: si

Croce di vetta: no

Ometto di vetta: no

Libro di vetta: no

Timbro di vetta: no

Riferimenti:

1)          Cartografici: IGM Friuli
2) Bibliografici:
3) Internet:

2)          Periodo consigliato: tutto l’anno
3)           
4)          Da evitare da farsi in:
Condizioni del sentiero:

Fonti d’acqua: no

Consigliati:

Data: 01 luglio 2020

Il “Forestiero Nomade”
Malfa
 Breve relazione su un’escursione all’insegna della storia, del paesaggio e della serenità.
Per il giorno del mio genetliaco, avevo organizzato una gita più impegnativa, quindi alla vigilia gli zaini sono allestiti, anche stavolta Giovanna sarà della partita. Ma all’alba, durante la colazione, do un fugace sguardo fuori dalla finestra, il cielo è coperto da nubi, quindi ritorniamo a dormire, guadagnando alcune ore di sonno. Al secondo risveglio si decide di uscire lo stesso e di vagare nei dintorni di casa. Mentre rifletto sulla località dove poter trascorrere la mattinata, mi viene in mente un piccolo anello, esso si sviluppa dal Borgo medievale di San Pietro presso Ragogna sino al Castello di Pinzano. Visto che le località distano pochi chilometri da Lestans, una volta pronti in pochi minuti raggiungiamo l’ampio spiazzo, posto poco sotto le mura merlate del castello di San Pietro.
 Lasciato l’automezzo, zaini in spalle e sogni al seguito (un mio vecchio motto), ci si avvia. Un cartello con le indicazioni dei sentieri di guerra del primo conflitto mondiale invita a percorrere una breve traccia all’interno della stretta valle, tra il colle del castello e il borgo di San Pietro. La piccola valletta, dall’aspetto selvatico, sbuca sulla strada provinciale che collega Ragogna a Pinzano. Seguendo a destra la rotabile attraversiamo il Tagliamento tramite lo storico ponte, ritrovandoci sulla sponda opposta. Pochi metri prima di una galleria artificiale, preceduta da una fortificazione post-bellica, prosegue il sentiero, posto proprio all’attacco del ponte, esso è scavato nella roccia. Tramite una scalinata dirupata accediamo al Bunker militare atto a ospitare sicuramente una mitragliatrice pesante. Continuiamo l’escursione e per mezzo del sentiero, leggermente esposto, raggiungiamo la sommità del Col Pion a cui fanno da sentinella dei fantastici alberi dal fitto fogliame. L’Ampio colle ospita numerose opere belliche, tra cui alcune postazioni fisse, adoperate dal nostro esercito sino alla caduta del muro di Berlino. Affascina il sacrario austro-ungarico rimasto incompiuto. Dalle numerose tabelle esplicative abbiamo appreso la storia dei manufatti citati in precedenza. Visitato anche dall’interno il “bel ossario”, continuiamo l’escursione, ospite fisso del territorio è un simpatico gregge di capre, utilissimo a tenere rasa l’erba selvatica. Durante la visita ci sono svariati cancelli che delimitano la zona. Proseguiamo per una carrareccia, sempre segnata Cai, e dopo aver vistato il ruscello e la fonte Pozzut, risaliamo, il pendio sino ad attraversare la provinciale e ritrovarci di fronte a una fontana. Proprio accanto alla fonte si diparte un sentiero, sempre segnato Cai, esso porta al castello di Pinzano. Dopo una serie di tornanti eccoci davanti a un altro cancelletto da aprire. Raggiunti i resti delle mura, rimaniamo ammaliati dall’antico maniero immaginandone il remoto splendore. Al vertice del castello ci aspetta un altro gregge di capre, anche questo con funzione di giardiniere. Per consumare lo spuntino ci portiamo dentro un’area, eccellentemente attrezzata con: panche, tavolo, e mobile porta oggetti. Una recinzione con rete metallica ci tutela dalle fameliche capre. Terminato il momento ludico, dovremmo rientrare, ma decidiamo di fare una sortita all’adiacente colle che ospitava in passato un’intera guarnigione militare addetta a una batteria di artiglieria pesante. Percorriamo altri tornanti (chiara la matrice bellica del tratturo) e risaliamo il colle, di uguale quota del castello (280 m.). Al vertice scorgiamo i resti della struttura in cemento armato dello schieramento della batteria, sotto di essa (si accede tramite una scaletta posta sulla strada di accesso) visitiamo il bunker, ancora in perfette condizioni. Finita anche questa visita, riprendiamo il cammino, stavolta percorrendo un sentiero (all’interno del bosco) a nord del castello, che ci porta sulla carrareccia che collega la strada provinciale alla località Orti Tmar. Ripreso il percorso a ritroso, rientriamo al borgo di San Pietro. Questa gita non era di certo la meta fantasticata, ma chi si contenta gode.
Il Forestiero Nomade.
Malfa.



































































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