Il giorno dopo l’escursione sull’Avanza, la mente è rimasta
sulla cresta da me inviolata del Fleons, non bastasse ad aggiungere passione e
desiderio ci si è messo anche Graziano, sentito al telefono, mi descriveva il
Fleons come l’escursione ideale per me. Fleons bramo e Fleons sia! Partenza da casa alle prime
luci dell’alba come sempre, il meteo promette instabilità nel pomeriggio. Sono
su di giri, canticchio durante il tragitto, dai Led Zeppelin ai Beatles. Giunto
nei pressi della cava, noto subito che è domenica: tanti escursionisti hanno
fretta di arrivare, so che sarà una giornata movimentata. Zaino in spalle, si parte. Stavolta senza
dimenticare nulla, ripercorro i primi 900 metri di dislivello in meno di due
ore, raggiungendo velocemente casera Fleons di Sopra. Un cartello CAI m’indica
che mancano 20minuti alla sella di Giogo Veranis, e in questi pochi tornanti
incontro tanti escursionisti, tedeschi, austriaci, inglesi. Mi fermo con alcuni
a conversare. Il tutto è sublime: i colori, il sole, l’aria
fresca; è un buon giorno per conquistare
il Fleons. Raggiunta la sella seguo le indicazioni per la cima, un esile
sentiero passa sotto il basamento dove è
posta la scultura di una pastorella con un agnellino; sarà Heidi? Mi
fermo,indosso l’imbrago guardando il
verde versante italiano, il sentiero con leggera pendenza aggira il pendio
erboso sulla sua sinistra (versante austriaco), superando lo scosceso,
adombrato ed esposto pendio. Durante la
salita un arzillo signore proveniente
dalla vetta,e Luca, un atletico escursionista che vola verso la cima con
attrezzatura “minimalista”. Il sentiero dopo aver superato alcune asperità
risale da settentrione fino raggiungere la prima crestina attraverso comodo
prato (quota 2140). Il primo tratto è sul versante austriaco, molto esposto e
selettivo, passato il camminamento, la
traccia si sposta sui prati de versante italiano, risalendo un ripidissimo e
insidioso canalone inerbito, antipatico in salita. Le ultime rampe tra le erbe
ti portano in cresta, da dove intuisco) le future fatiche. Con molta attenzione
percorro il piccolo sentiero per poi spostarmi su quello settentrionale scavato
nella roccia, un continuo passare da un versante all’altro in perenne
esposizione. Dei cavi aiutano a superare un tratto dirupato e una breve parete.
La traccia continua sul versante meridionale per un buon tratto, l’esile
sentiero è molto esposto ma divertente. Rientrando sul versante settentrionale
senza molte difficoltà, giungo in prossimità della cima dove incontro l’amico Luca, di ritorno dalla
Vetta. L’ultimo tratto che precede la cima del Fleons è molto articolato, aiutato da attrezzature
(cavi e staffe), supero alcuni brevi salti sul versante austriaco, e
successivamente sul quello italiano, superando un’insidiosa placca e aggirando
un esposto costone. Finalmente sono sulla breve sella che precede la meta. Una
serie di piccoli tornanti mi porta alla base della parete attrezzata, la
osservo: meno difficile di quanto pensassi,
gradonata, con brevi e divertenti passaggi sono in cima, non prima di
aver ammirato un escursionista austriaco con un cane. Finalmente la vetta, gli
ultimi passi sulla piccola ed esposta cresta, croce e libro di vetta. Il
panorama è meraviglioso, a 360° sullo straordinario ambiente montano, scatto
foto a raffica, scruto le cime circostanti, divertito, osservo che sono
affollate. Sulla cima dell’Avanza e del
Peralba sembra che siano in atto delle
processioni, e anche il Chiadenis non scherza. Oggi gli escursionisti hanno
tanto da gioire. Sul Fleons regna il silenzio, schizzo un lupo sul piccolo
album da disegno, in onore al mio alter ego, rapido pasto e mi appresto al rientro scegliendo
come compagnia la calma. Delle nuvole grigie presso il Peralba mi consigliano
di affrettare la discesa. faticato è il canalone. Raggiunta “l’oasi” l’ampia
insellatura del Giogo Veranis, mi prendo il
meritato relax, tolgo l’imbrago, e mi distendo sul prato. Socchiudo gli
occhi, lasciandomi cullare dal vento. Uno sguardo al Fleons, il mio ultimo
sogno vissuto. Riprendo il cammino verso l’auto, pensando alla prossima meta!
Note tecniche.
Avvicinamento: Tolmezzo-Villa Santina-Ovaro-Rigolato-Forni di Avoltri, indicazione a destra per Pierabach, fermarsi poco prima della cava, ampio parcheggio.
Punto di Partenza: Parcheggio poco prima della cava, quota 1103 m.
Tempi di marcia escludendo le soste: 7 ore escludendo le soste.
Dislivello complessivo in salita: 1468 m.
Distanza percorsa in Km: 15 km.
Quota minima partenza: 1103 m.
Quota massima raggiunta: 2507 m.
Condizioni Meteo: Splendida giornata solare.
Segnavia: CAI 140.
indicazioni e tempo.
Fonti d’acqua : Abbondanti fino alla casera Fleons di Sopra.
Difficoltà: Escursionistico fino alla sella Giogo Veranis, escursionisti per esperti e attrezzato fino alla cima.
Attrezzature : In ottimo stato.
Cartografia consigliata. Tabacco 01
Data: Domenica 12 luglio 2015
Condizioni del sentiero: Ben curato e segnato Da Pierabach fino all’attacco con la cresta del Fleons , dalla cresta alla cima del Fleons, trattasi di camminamento molto accidentato, abbondante di segni, ma pericolosissimo e assolutamente vietato in caso di condizioni meteo non buone, consiglio l’autoassicurazione e di intraprendere l’escursione durante un periodo di giornate assolate, alcuni passaggi necessitano di terreno assolutamente asciutto.
Il vostro “ Forestiero Nomade”.
Malfa.
Il vostro “Forestiero Nomade”
Malfa.
Monte Fleons 2507 m. da Pierrabech.Note tecniche.
Avvicinamento: Tolmezzo-Villa Santina-Ovaro-Rigolato-Forni di Avoltri, indicazione a destra per Pierabach, fermarsi poco prima della cava, ampio parcheggio.
Punto di Partenza: Parcheggio poco prima della cava, quota 1103 m.
Tempi di marcia escludendo le soste: 7 ore escludendo le soste.
Dislivello complessivo in salita: 1468 m.
Distanza percorsa in Km: 15 km.
Quota minima partenza: 1103 m.
Quota massima raggiunta: 2507 m.
Condizioni Meteo: Splendida giornata solare.
Segnavia: CAI 140.
indicazioni e tempo.
Fonti d’acqua : Abbondanti fino alla casera Fleons di Sopra.
Difficoltà: Escursionistico fino alla sella Giogo Veranis, escursionisti per esperti e attrezzato fino alla cima.
Attrezzature : In ottimo stato.
Cartografia consigliata. Tabacco 01
Data: Domenica 12 luglio 2015
Condizioni del sentiero: Ben curato e segnato Da Pierabach fino all’attacco con la cresta del Fleons , dalla cresta alla cima del Fleons, trattasi di camminamento molto accidentato, abbondante di segni, ma pericolosissimo e assolutamente vietato in caso di condizioni meteo non buone, consiglio l’autoassicurazione e di intraprendere l’escursione durante un periodo di giornate assolate, alcuni passaggi necessitano di terreno assolutamente asciutto.
Il vostro “ Forestiero Nomade”.
Malfa.
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