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lunedì 1 dicembre 2025

Monte Frau ( 2025) da Chiarsuela

 

 

Monte Frau  ( 2025) da Chiarsuela

 

Note tecniche.

 

Localizzazione: Dolomiti destra Tagliamento- Prealpi Carniche-

 

Avvicinamento: Lestans-Toppo-Meduno- Lago di Redona-seguire indicazioni per Chievolis- Indicazioni per Selva- Bivio per Chiarsuela- lasciare l’auto nello spiazzo prominente la frazione

 

 

Regione: Friuli-Venezia Giulia

 

Provincia di: PN

.

Dislivello: 254 m.

 

Dislivello complessivo: 278 m.


Distanza percorsa in Km: 1, 32


Quota minima partenza: 500 m.

 

Quota massima raggiunta: 778

 

Tempi di percorrenza escluse le soste: 3 ore

In: coppia con Klimt

 

Tipologia Escursione: selvatico-naturalistica

 

Difficoltà: escursionisti esperti atti ad agire in ambiente selvatico e con tracce di animali e privi di segni

 

Tipologia sentiero o cammino: traccia di camoscio molto ripida

 

 

Ferrata- no

 

Segnavia: no

 

Fonti d’acqua: no

 

Impegno fisico: alto

Preparazione tecnica: media

 

Difficoltà di orientamento: si

Attrezzature: no

 

Croce di vetta: no

Ometto di vetta: si

Libro di vetta: no

Timbro di vetta: no

Riferimenti:

Consigliati: ramponi da erba

 

Periodo consigliato:  tutto l’anno

 

Da evitare da farsi in: con condizioni di terreno bagnato o gelato

 

Dedicata a: chi ama andare i luoghi privi di tracce, segni, e con difficolta da animali selvatici.

 

Condizioni del sentiero: nessun sentiero

 

Percosso idoneo per portare cane al seguito: esattamente si



Cartografici: IGM Friuli – Tabacco 028
2) Bibliografici:
3) Internet: 

Data dell’escursione: 29 novembre 2025

 

Data di pubblicazione della relazione:

 


Malfa

 

Monte Frau da Chiarsuela.

Dopo il monte Ragogna Klimt ha preso gusto alle cime, e l'indomani mattina, piuttosto che riposare le ossa mi propone di andare di nuovo in montagna, stavolta mi ha chiesto la Val Tramontina, visto che la settimana scorsa era venuto con me a trovare Gianni, e la vallata gli era piaciuta tanto. In mente non ho nulla di chilometrico, qualche cima da dove poter osservare dall'alto i monti, e mi viene in mente qualcosa di puramente selvatico, ovvero Monte Frau che dall'alto domina il grazioso borgo di Chievolis.
Klimt immagina per colpa mia che in montagna si va sempre a metà mattinata, e che da quando sono in quiescenza non me la sento più di alzarmi all'alba, mi è bastato farlo per quasi nove lustri. Il giorno dell’escursione si parte per la Val Tramontina che il sole è alto nel cielo, così arriviamo nella magica vallata che i valleggianti sono attivi da ore. Con un occhio guido e con l'altro mi ripasso i nomi delle cime che ben conosco, uno sguardo al lago semivuoto e via per la meta, attraversando con l'auto uno dei ponticelli che passano sul torrente Silisia, nell’occasione ghiacciati per via della bassa temperatura. Procedo a memoria, imboccando la rotabile che risale le pendici del monte Frau, e al bivio per  Chiarsuela, poche rampe asfaltate ed eccomi nella piazzola dove sosto l'auto. I camini della minuscola frazione fumano, qualcuno lì abita ancora, fuori incontro una simpatica signora, si inizia subito a dialogare con un radioso  : “Buongiorno”. E di seguito: “Dove va? Ecc. ecc. Naturalmente il mio accento tradisce le mie origini arabo normanne, e subito dopo arriva un simpatico omino, stesse domande . Li rendo edotti che la mia metà è alle spalle, ma il simpatico tramontino mi mette alla prova, mi chiede se sono mai stato sul Buttignan, gli rispondo: "Ben due volte! ", e di seguito cito un elenco di nomi, cresta completa del Raut, Col di Luna, i monti Crepa, Frascola, Valcalda, Roppa Buffon,  Pizzo Lovet, ecc. ecc. L'omino mi ferma, mi sorride e mi congeda con un ": Sei uno dei nostri!". Superato il test di ammissione al monte, procedo, salutando prima i simpatici montanari. Dalla frazione proseguo a nord- est per i prati periferici, iniziando l’ascesa con un ripidissimo pendio, senza nessun sentiero, ma strane percezioni di passaggi di caprioli. Seguo qualche zolla, poco lineare per raggiungere la cresta, e dopo la faticosa ascesa la musica non cambia, la ripidezza permane, cambia solo che sono in cresta, in bilico tra il versante che dà sulla frazione di Chiaursela e l'altro che dà su Inglagna, e più mi alzo di quota e più i tetti delle case sono piccini. Mi distrae di tanto in tanto fermarmi e sedermi su una zolla d'erba ad osservare alle mie spalle la magnifica mole del Monte Buttignan e le sagome delle piccole frazioni. Klimt mi è complice nella contemplazione dell'infinita bellezza che mi circonda. Più mi ascendo e più montagne si svelano, le più alte  sono innevate.  Mi trovo tra i monti, si  Tramonti, a 360 gradi, e di tutte le specie, un bel album di figurine da ammirare con gioia. Dopo duecento metri di dislivello, mentre ero ancora intento ad ammirare Klimt inizia a latrare, individua qualcosa nella boscaglia, lui non vede cosa è, ma io sì, è Tanit, la dea della natura e Dea Madre, che racchiude sia il Sole che la Luna, e naturalmente la fertilità e l'amore. Ella, la divina, veglia sul nostro cammino e mi ha riconosciuto, mi sorride  io ricambio. La dea Tanit per fenici, che i greci chiamavano Artemide e i Romani Diana, si proprio lei che racchiude il mio credo antico e poetico. Klimt con il tempo la riconoscerà, ma oggi sono tranquillo che la dea veglia su di noi. La pendenza costante per un breve tratto si fa lieve, per poi riprendere  ola ripidezza fino all'ultimo tratto che precede il cupolone sommitale. Tra i rami spogli cerco un ometto, mi pare che una volta ci fosse, ed eccolo, proprio arcaico, composto con pochi sassi, nessuna croce o madonnina e ne catafalchi, solo delle pietre irregolari. Anche oggi io e Klimt abbiamo toccato il cielo, quindi, zaino a terra e merendina lui, ma prima lo disseto e di seguito estraggo dallo zaino un termos con una buona tisana ai frutti di bosco accompagnandola con una barretta energetica. Dopo le foto di rito, lascio Klimt di guardia allo zaino, scendo di alcuni metri a meridione, dove gli arbusti fanno spazio a un prato ingiallito, ritrovo il vecchio ometto, ormai decaduto e ammiro la valle del lago di Tramonti dall’alto con le cime circostanti, e lo sguardo vola sino alla pianura.  Rientro dal mio amico, sono già le due del pomeriggio, fra un'oretta il sole sarà dietro i monti, evito come nella volta precedente la visita al borgo di Inglagna, rientro per lo stesso cammino dell'andata, ricalcando le nostre orme sull'erba. Una discesa niente male, visto che non ho portato al seguito i ramponi da erba; per fortuna i nuovi scarponi in dotazione fanno bene il proprio dovere. Raggiunta la frazione di Chiarsuela, l'odore di un camino attivo mi cattura e inebria , sicuramente legna di faggio e carpino, e una volta raggiunta l'auto saluto Re Sole che si appresta a tingere di rosso fuoco le creste della Val Tramontina. Ripresa l'auto raggiungo la pianura, in un'altra dimensione di spazio-tempo, e constato che il bel sogno è finito!
Malfa.












































 

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