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giovedì 21 marzo 2024

Io, Magritte e il Monte Crostis 2250 m.

Magritte, io e il Monte Crostis 2250 m.

Inverno del 2016.

 

Ultimi metri ancora e ritrovo le orme del viandante solitario, stavolta munito di ciaspole. Ancora pochi metri e la visione di una croce (piccola e rustica) pone fine alle mie fatiche. Rallento il passo, già grave, per prepararmi  allo spettacolo. Fantastico mentre mi avvicino, so so che mi attendono le massime elevazioni del Friuli, il Re Coglians, la Regina Chianevate e parenti stretti! Come un giocatore di Poker che sfila piano piano la carta vincente dal suo mazzo, io mi preparo piano piano al levarsi del sogno. Eccomi in finalmente in cima, che meraviglia! Piango dalla gioia! Non trovo le parole per esprimere la gioia, sono immerso in un oceano di bianco, sovrastato dall’azzurro, e le nuvole giocano nel cielo a creare disegni degni di un cultore della fantasia! Solo il freddo mi tiene con i piedi per terra, cerco di creare con un grosso masso un piedistallo per la reflex, ma mi si ghiacciano le falangi, scatto un po’ di foto, e vorrei proseguire a destra, no, a sinistra! Vorrei immortalare l’istante nel cuore e nel tempo, e rimanere per sempre quassù, per non smettere di sognare! Che meraviglia! Che felicità! Momenti che non sempre si  possono condividere, penso alla libertà, e questa vita  è “Libertà”. Magritte mi osserva, sono il suo migliore amico, e penserà quanto sono ridicoli gli esseri umani! O forse anch’esso subisce il fascino di toccare il cielo con una zampa? Una vecchia cassetta contiene il libro di vetta, dopo averlo firmato ridiscendo per il percorso dell’andata, tenendomi dentro la giacca le mani gelate, ma il cuore pulsa e scalda lo spirito! Raggiunta la malga, recupero lo zaino, mi siedo su un mezzo tronco d’albero che funge da panca. Consumando con l’amico il meritato pasto, adesso sono baciato dal sole e felice dell’inaspettato regalo! Tra le riflessioni penso perché ho chiamato questa montagna” La puttana della Neve”, dandomi una risposta! L’ho sempre snobbata, perché appariva di facile accesso. Mentre risalivo dal borgo mi istigava a prendere la strada asfaltata per arrivare subito al suo cuore, ma con me non ha funzionato, anche se meretrice, la voglio conquistare! Voglio il suo cuore, la voglio sedurre, percorrendone i versanti più misteriosi e faticosi per  scoprirne la bellezza, fosse violata da pochi. Perché si sa, molti sono gli uomini che vogliono raggiungere il piacere senza preliminari, ma io, vecchio lupo di montagna desidero e voglio la sua anima, ed essa oggi si è donata! Essa, dopo mille metri di dislivello mi ha regalato un cielo color cobalto dei raggi dorati che mi hanno scaldato il cuore, e infine, tutta bianca come una sposa si è concessa, e non per denaro ma per passione! Indossato lo zaino e al fianco il mio fedele e maturo amico si rientra, ripercorrendo a ritroso il sentiero dell’andata, e di tanto in tanto girandomi a donare ancora uno sguardo alla mia bella signora vestita di neve!

 

Malfa e Magritte.










 

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