Montagna: Anello dei colli di San Zenone da Lestans.
Dislivello complessivo: 130 m.
Distanza percorsa in Km: 8,5.
Quota minima partenza: 180 m.
Note tecniche.
Localizzazione: Lestans, pianura Friulana.
Avvicinamento: Lestans di Sequals, trovare parcheggio presso il
cimitero della Frazione.
Dislivello: 90 m.
Dislivello complessivo: 130 m.
Distanza percorsa in Km: 8,5.
Quota minima partenza: 180 m.
Quota massima raggiunta: 252 m.
Tempi di percorrenza escluse le soste: Due ore.
In: Solitaria.
Tipologia Escursione: storica naturalistica.
Difficoltà: turistica.
Segnavia: nessuno.
Impegno fisico: basso.
Preparazione tecnica: bassa.
Attrezzature: no.
Croce di vetta: Si.
Ometto di vetta: Si.
Libro di vetta: no
Timbro di vetta: no.
Riferimenti:
1)
Cartografici:
IGM Friuli – Tabacco 028.
2) Bibliografici:
3) Internet: Archeo2000.
2) Bibliografici:
3) Internet: Archeo2000.
2)
Periodo
consigliato: tutto l’anno.
3)
Da
evitare da farsi in:
Condizioni del
sentiero:
Fonti d’acqua: no.
Consigliati:
Data: 05 aprile 2019.
Il “Forestiero Nomade”
Malfa
In questo periodo di
Coronavirus il camminare è diventato reato, anche la semplice passeggiata sotto
casa è un sogno, quindi in attesa di tempi migliori si sbircia negli hardisk a
caccia di ricordi.Malfa
Tra i numerosi album mai
pubblicati do un’occhiata alle semplici escursioni effettuate nei d’intorni di
casa, iniziando dal breve anello di San Zenone, che in passato ho sempre effettuato
come palestra di montagna.
Lestans è una ridente
località friulana sita ai margini del corso del torrente Cosa. La frazione ha
origini remote e conserva numerose testimonianze nel piccolo museo archeologico
sito in Villa Savorgnan al centro del paese. Sicuramente il territorio nel
periodo imperiale romano brulicava di fattorie appartenute ai “Legionari Romani”,
a cui si dedicavano dopo aver combattuto una vita per l’Impero. La cosa mi
affascina, e avendo la passione per la storia non mi rimane che spulciare tra i
testi che riguardano il territorio dove vivo.
Abbinando la cultura
al piacere della natura decido di percorrere un giro che battezzo “L’anello dei
colli di Lestans”.
Il punto di partenza nel
mio caso è dalla mia abitazione, ubicata in via Dante (ripercorre un antico tracciato
romano), ma per chi viene da fuori zona può comodamente posteggiare l’auto nello
spiazzo antistante il cimitero.
Proprio difronte il
camposanto è sito un terreno sui resti di una delle fattorie romane. A sinistra
di questo piccolo appezzamento di terreno parte un sentiero che nei primi
tratti è lastricato a ciottoli, poi con il guadagnare di quota risale il colle fino
a raggiungere la quota di 252 metri (un enorme masso materializza la massima
elevazione).
Tra arbusti selvaggi il
sentiero si dirama e assume la forma di una traccia di cacciatore, e seguendo
la linea di cresta, si abbassa di quota, fino a intersecare una carreggiabile. Al
di là di essa scorgiamo l’edificio sacro dell’oratorio di San Zenone e la
quercia secolare.
Si risale sino alla
chiesetta, e da un pannello informativo posto all’esterno veniamo resi edotti
sulla storia del sito. La chiesetta è intitolata a San Zenone, Vescovo di
Verona dal 362 al 371 d.C. La vita di questo Santo è avvolta nella leggenda:
pare fosse originario della Mauritania e per questo fu anche detto "il
Vescovo Moro". Secondo le fonti storiche visse in austerità e semplicità e
siccome pescava il pesce per il proprio pasto nell'Adige, è considerato il
protettore dei pescatori d'acqua dolce. Nell'iconografia viene rappresentato
con il pastorale con appeso un pesce. La presenza di una ricca fauna ittica
nella palude di Lestans, probabilmente, fece decidere al fondatore di questa
chiesa di intitolarla a San Zenone. Le
prime notizie storiche della chiesetta risalgono al 1289. La
quercia si erge maestosa accanto all’oratorio di San Zenone ubicato nei pressi
dell’omonimo colle. Questa imponente farnia si trova in un ambiente ricco di
spunti di interesse per la varietà della flora: il dente di cane “Dens canis”,
la genzianella “Gentiana acaulis ”, l’erba trinità “Hepatica nobilis Schreb”,
la primula comune “Primula vulgaris”, il bucaneve “Galanthus nivalis”, il
ciclamino “Cyclamen”; il biotipo della palude di Sequals è di rilevante
interesse per la presenza di “Roeseliana roeseli” e di “Omocestus viridulus”
(tipologie di locuste), libellule e altre specie di insetti come il cervo
volante “Luconus cervus”, inoltre, i
canali di bonifica ospitano varie specie di anfibi. L’area a nord della Palude di Sequals, e
quella circostante a sud del colle, è popolata da una fauna varia che si è
arricchita negli ultimi anni di molte specie, sia di uccelli, come l’airone
bianco e cenerino, sia da mammiferi selvatici, come il capriolo, il cervo ed il
cinghiale. La popolazione arborea dell’area del colle è caratterizzata maggiormente
da piante come il frassino, l’olmo, il carpino, l’orniello ed appunto, la
quercia.
Dopo la breve visita
proseguo per la cresta, con direzione da est a ovest, pochi metri dopo scorgo i
resti di un trinceramento, questi colli furono testimoni degli scontri armati
tra l’esercito italiano e quello austroungarico durante la ritirata dopo Caporetto.
La cresta ha un
andamento sinuoso, scendo e salgo per i rilievi e a volte la visuale si apre
sulla dorsale delle dolomiti Friulane, tra cui ammiro il Raut e le lontane
Caserine.
La traccia è ben
marcata, sicuramente adoperata dagli appassionati di mountain bike. Giunto alla
fine dell’ultima cresta cerco una traccia di cacciatore che puntualmente trovo,
iniziando il cammino a ritroso dell’anello.
Ritrovato un sentiero
(nessun bollo o segno come in tutta l’escursione) lo seguo, sostando davanti a
un ponticello da dove guardando a monte scorgo l’antro della fontana di Povra,
inaccessibile per via della fitta vegetazione.
Proseguo lungo il
sentiero che diviene sempre più largo fino a divenire carreggiabile, e dopo alcune
centinaia di metri si innesta sulla rotabile che proviene da San Zenone. Dopo aver lambito una fattoria raggiungo il
prato antistante il cimitero. Fine del breve ma affasciante anello.
Il forestiero Nomade.
Malfa.
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