Le previsioni meteo mettono tempo instabile in Slovenia,
piovoso sul fronte italiano, decido di rischiare, sveglia presto e partenza per
il confine Sloveno. Varcato quest’ultimo da Stupizza, mi avventuro tra le
nebbie nel piccolo centro di Kobarid. Arrivo sulla conca di Dreznica e la
situazione non è incoraggiante, tutto il massiccio del Nero è avvolto da una
spessa coltre di nuvole, cambio itinerario e riscendo dalla conca in direzione
Tolmin, passando per la frazione di Vrsno, e poi dopo aver costeggiato l’aerea
ed esposta carreggiata orientale del Krn giungo nell’omonimo borgo. Ultime
rampe di carrareccia e sono nell’ampio parcheggio della Koka planini Kuhinja
991 m. Come sempre dal numero di auto in sosta numerosi escursionisti sono già
in cammino, altri arrivano nel frattempo che mi attrezzo. La prima parte del
sentiero da fare non mi è nuova, parto con calma, con un occhio alla traccia e
l’altro al cielo, sperando che si apra, nel frattempo recupero una giovane
coppia di sloveni che si era persa, il loro obiettivo è la Batognica dal
sentiero più faticoso e lungo. La prima parte del sentiero è una comoda carrareccia
che sfiora malga (Planine Kasina) giungendo alla malga (Planine Leskovca) sotto
le pendici del Malsenik e dello Stador Lungo il tragitto, una mandria di mucche
ti fa compagnia, l’aspetto bucolico del paesaggio è uno delle attrazioni locali.
Dalla malga, sulla sinistra una serie di omini e indicazioni su un masso indica
la direzione del sentiero che risale con una serie di tornati il sovrastante costone
erboso, si supera a sinistra un cartello con indicazioni fino ad arrivare in un
piano erboso dove è posta una panca di legno, e poco dopo su un masso un’epigrafe
per un partigiano sloveno. Il sentiero si fa più erto, superando l’ultima parte
del costone fino a giungere in un ampio catino di macereto, circondato dalle
creste dello Stador, del Rdeci rob e del Maselnik. Con gli amici sloveni giunge
l’ora del commiato, loro proseguono per la Batognica. Scorgo su un masso le
indicazioni per Rdeci rob, seguo l’esile traccia sulle ghiaie che risale il
costone, sfiorando le pareti settentrionali che circondano il catino. Dalla
pianura si alzano velocemente e improvvise delle nubi, in pochi secondi sono
avvolto da esse, la visibilità si è nulla, vedo solo per un paio di metri
davanti a me. Mi dirigo alla piccola sella che divide lo Stador dal Rdeci rob, nel
frattempo è aumentata la forza del vento, indosso la giacca tecnica e avvolgo
il capo con l’ampia bandana, Magritte è impaurito. Davanti a me il vuoto, mi
dirigo a destra e con calma risalgo l’ampia cresta erbosa, fino a un passaggio
delicato, superato questo, sono tra le roccette sommitali, l’altimetro e il GPS
m’indicano la cima dello Stador, “bello il paesaggio”, non vedo un tubo, ma stimolo
la fantasia, autoscatto e ridiscendo verso la sella. Provo a salire sul Rdeci
rob seguendo un esile traccia che si abbassa sul lato meridionale per poi
risalire, la traccia è un po’ esposta, l’altimetro segna quota 1903, mi fermo a
causa di un’improvvisa pioggia che rende insicura la progressione, appena 10
metri sotto la vetta. Ritorno a ritroso tagliando la nebbia. Giunto al bivio
per il krn la nebbia si dirada, mi viene voglia di proseguire verso il Krn, ma
le nuvole giocano e non mi fido. Dalla pianura si odono tuoni e il cielo è
nero. Indeciso, ritorno indietro ponendo fine all’escursione e lasciandomi
dentro delle strane sensazioni. Ero dentro le nubi, e la cosa non mi dispiaceva,
anzi! E’ stato come un sogno, non ho avuto paura, Il rientro è accompagnato dal
sole, come se la montagna oggi non si fosse totalmente concessa, ed io rispetto
i suoi desideri. Giunto in auto, un ultimo sguardo alle montagne prima del
rientro.
Il vostro Forestiero Nomade.
Malfa
Note tecniche.
Avvicinamento: Da Cividale passare il confine verso la
Slovenia-Kobarid (Caporetto)-seguire indicazioni per Tolmino, svoltare per la
frazione Kamno- e in seguito Vrsno e Krn.
Punto di Partenza: Località Krn. Koka planini Kuhinja 991 m.
Un ampio parcheggio dove si lascia l’auto.
Tempi di marcia escludendo le soste: 5 ore- 3 in salita.
Dislivello complessivo in salita: 951 m.
Distanza percorsa in Km: 9,958 km.
Quota minima partenza: 991
Quota massima raggiunta: 1899
Tempo atmosferico: Variabile; Da pieno sole a folate di
vento con nuvole bassissime da impedire la visuale.
Segnavia: Sloveni. Segni e cerchi su massi Bianco-rossi.
Fonti d’acqua: Nei pressi delle fattorie.
Periodo consigliato: da primavera all’autunno
Difficoltà: Escursionisti Esperti
Cartografia consigliata. Julijske Alpe, Alpi Giulie –Parco
del Triglav 1:50 000;
Data: 13 giugno 2015
Condizioni del sentiero: Ottimo, per la cima del Veliki
stador si procede per debole traccia.
Il vostro “ Forestiero Nomade”.
Malfa.
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