Col Taront da Praforte.
05 luglio 2025
Meravigliosa escursione sull'altopiano del Ciaurlec. La nota montagna riserva molteplici aspetti, sempre sorprendenti per chi come me da lustri l'ha scelta come palestra di vita e d'amore. I primi passi nel fresco bosco sono scanditi da migliaia di farfalle intente a impollinare. La temperatura aiuta il mio passo lento e cadenzato a esplorare con gioia i segreti del bosco, fantasticando nell'osservare gli affioramenti carsici. È una montagna per banditi, per partigiani, per malfattori, per spiriti liberi, e io lo sono e mi sento a casa. Risalgo i tornanti un tempo percorsi dai soldati, fermandomi solo all'ombra di qualche generoso albero. Sento la presenza di Artemide, ella mi appare prima nelle sembianze di una bella fanciulla mora che di corsa, volando come se avesse ali si piedi mi supera, da dietro vedo sparire il suo divino corpo nella selva. La stessa dea mi apparirà un'altra volta a fine escursione, stavolta nelle sembianze di un cerbiatto. Raggiunta la metà di oggi, Col Taront, un vertice senza croce e ometti ma solo un'ampia distesa sorvolata da centinaia di amanti del volo di Icaro. Il luogo esposto ai venti è una delizia per il corpo, rigenera, felice della metà, rientro per percorso ad anello, circumnavigando il Col Manzoni, per un sentiero ripido e poco amichevole per le caviglie, ma selvaggio ed è quello che volevo.In tutta l'escursione sono stato immerso tra le farfalle, non ne avevo mai viste così tante, e in alcuni scatti ho catturato il loro modo di essere sociali ed ecumenici, dividere in tre un fiore, non come noi umani che siamo rapiti dal nostro ego dimenticando il nostro vicino che muore di fame. Il mio fedele compagno di avventura ( Klimt) anche oggi ha imparato tantissimo, per lui le nostre uscite sono come andare a scuola, impara sempre qualcosa che terrà in memoria, e questo è il senso della vita, vivere ogni giorno per poter imparare e soprattutto amare.
Malfa.
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